2 aprile 2020 - Poche città di pianura in Italia possono vantare una visuale come Codogno, la mia città natale. Nelle giornate terse si distinguono senza problemi il Monte Rosa con le sue creste, la Grigna ed il Resegone, le Orobie con il Guglielmo e l’Adamello per arrivare fino alla ‘gobba’ del Monte Baldo.
Se consideriamo poi che alle spalle abbiamo l’Appennino con i suoi ‘colossi’, si può ben capire ed inquadrare l’attrazione ed il fascino che le montagne esercitano sui Codognesi da tempo.
Per noi della Sezione CAI di Codogno, che non ci accontentiamo di guardare le montagne dal fondovalle, questo momento è particolare. Siamo in quarantena.
Da Codogno partì la grande Santa Francesca Cabrini verso le Americhe.
Codogno, che diede i suoi natali a Bertamini e Novello, è una città di gente vera. Gente capace di coniugare laboriosità ad una innata modestia. Codogno che, nella (perfetta) tempesta mediatica, è passata agli occhi del globo come la sede dei ‘moderni untori’.
Bloccati in questo perimetro fisico dall’isolamento preventivo al coronavirus, sentiamo di essere finiti dentro ad un qualcosa più grande di noi.
Per rimediare a questo isolamento con il Direttivo di sezione abbiamo organizzato una serie di iniziative volte a garantire la continuità dei servizi essenziali per i soci. Per esempio, abbiamo avuto il primo Consiglio virtuale (via web) nella storia della sezione.
Ovviamente, in linea con le direttive del Ministero della Salute e del CAI nazionale abbiamo annullato tutte le attività programmate fino a data da destinarsi.
Visto poi che la sede sociale è chiusa (siamo in zona rossa) abbiamo avviato la gestione dei tesseramenti telematici (solo per i rinnovi) dando quindi un segnale forte davanti ad una quotidianità stravolta.
Inoltre, tramite i nostri canali social (gruppo whatsapp, pagine Facebook e Twitter oltre che al sito www.caicodogno.it), stiamo cercando di fornire informazioni ai soci in merito a tematiche di montagna oltre alle problematiche relative alla diffusione del virus invisibile.
In questo momento di stop forzato sentiamo la mancanza di quelle levatacce sempre ‘un pochino prima degli altri’ (la comodità di pianura..), ma siamo certi che ritorneremo presto e insieme a ritrovarci sui sentieri amici.
Grazie e saluti.
Paolo Cavallanti
CAI Codogno - Presidente