Nel 2010 abbiamo celebrato gli oltre cinquant'anni dalla fondazione della nostra sezione del CAI. Una serie di eventi, manifestazioni ed incontri per celebrare questo ambito traguardo.
(Estratto da un'articolo del Cittadino del 10.5.2010 a firma Luisa Luccini).
Mezzo secolo di passione per la montagna: la sezione di Codogno del Club alpino italiano festeggia il 50esimo anniversario di fondazione. Di strada (è il caso di dirlo) il Cai cittadino ne ha macinata tanta dal 1960, anno un cui si ufficializzò l’autorizzazione alla costituzione anche a Codogno di una sezione del Club alpino italiano: dai 101 soci di allora, il sodalizio oggi ne vanta 350, pronto a snocciolare un ricco curriculum di attività fatto di escursioni, arrampicate, percorsi sugli sci, sempre a stretto contatto con quelle amate montagne che dalla Bassa si riescono a scorgere solo nelle ventose giornate invernali e primaverili. A onor del vero, il Cai a Codogno di anni ne vanterebbe ben più di cinquanta: era il 1946, infatti, quando un ristretto gruppo di codognesi appassionati dei monti diede vita ad una sottosezione dipendente dal club di Lodi, già sezione a pieno titolo dagli anni Venti. Più che con il gruppo laudense, il feeling ci fu però con il vicino Cai di Piacenza, che allora vantava tra i soci Guido Pagani, medico partecipante nel 1954 alle prima spedizione italiana sul K2. L’amicizia con la sezione piacentina fu così la spinta finale per “l’indipendenza” del club di Codogno. Che arrivò nel 1960. Da allora ad oggi il Cai di Codogno si è ampliato ed evoluto, mantenendo però intatto lo spirito delle origini: l’amore per la montagna, vera e propria palestra naturale e di vita. E per festeggiare i suoi primi 50 anni ecco pronto un programma celebrativo in grande stile, spalmato su quasi due settimane, quelle comprese tra l’8 e il 20 maggio. «Mezzo secolo di vita, del resto, è un bel traguardo - ha spiegato mercoledì sera il presidente di sezione Mariano Marcotti, accanto al segretario Giovanni Vischio, al tesoriere Carlo Braghieri, ai collaboratori Giusi e Carlo Anelli, Luigi Giroli, Stefano Paladini, Paolo Cavallanti.
Convincere le persone ad andare in montagna non è facile: ma se dopo cinquant’anni siamo ancora qui, aumentati per associati, vuol dire che abbiamo seminato bene. Il nostro tallone d’Achille? Intercettare troppo poco l’interesse dei giovani». Sostenuti dalla collaborazione del comune, dal patrocinio di Regione e Provincia e dalla disponibilità delle scuole elementari e medie di distretto, i festeggiamenti del Cai saranno concentrati al Soave, con una mostra fotografica e storica, una esposizione dei disegni degli alunni sul tema “La montagna è...”, quattro serate di approfondimento su svariati temi (l’alpinismo, la sicurezza in montagna, gli aspetti naturalistici dei paesaggi montani).
A dare prestigio all’evento anche la pubblicazione di un libro sul mezzo secolo della sezione intitolato “Una sezione di pianura: 50 anni di montagna”. E due giornate di celebrazioni con premiazioni ed autorità programmate per il 15 e 16 maggio.